In relazione agli articoli pubblicati sabato 8 e domenica 9 febbraio rispettivamente sulla testata online Geronimo News e sul quotidiano Il Resto del Carlino, l’Amministrazione comunale di Santarcangelo ritiene doveroso fare chiarezza, tenuto conto della necessità di tutelare la riservatezza del minore e del nucleo familiare coinvolti.
A seguito di una richiesta di riconoscimento del figlio minore da parte di due madri, gli uffici comunali e l’assessore ai Servizi demografici Danilo Rinaldi hanno approfondito la questione sia consultando altri Comuni che avevano già ricevuto simili richieste (in particolare Bologna), sia attraverso la consultazione dell’apparato normativo internazionale, europeo e nazionale dedicato alla tutela dell’interesse dei minori. Semplificando per necessità di sintesi, tenendo conto le disposizioni contenute nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e nella stessa Costituzione italiana, emerge in maniera univoca che “l’interesse superiore del minore deve essere sempre considerato prevalente”. La preclusione al minore della possibilità di avere un secondo genitore, per di più, non solo violerebbe il principio costituzionale di uguaglianza e i diritti dei minori sanciti dalle normative sopra riportate, ma lo priverebbe anche di importantissimi diritti come quelli legati al sostegno materiale e morale, la cura, il mantenimento, l’educazione, l’eredità, una vita familiare comune e tutti quei diritti legati allo “status filiationis”. Sulla scorta di un quadro che individua i diritti legati alle nuove forme di genitorialità, la sindaca Alice Parma ha riconosciuto il minore – che è quindi stato registrato quale figlio di due madri – senza che l’Amministrazione comunale rigettasse la domanda e costringesse i richiedenti a intraprendere la strada del Tribunale, che avrebbe comportato un dispendio di risorse, in primo luogo per gli stessi cittadini coinvolti.
L'Aministrazione comunale di Santarcangelo