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Opinioni 14:07 | 02/05/2020 - Rimini

"Sulle spiagge Bonaccini ha smentito Gnassi. E il nostro sindaco tace?"

Mi rivolgo all'amministrazione, alla giunta, al sindaco: cosa sta succedendo in relazione al 4 maggio e all'apertura delle nostre spiagge? Il 29 aprile l'amministrazione ci aveva spiegato che: “Rimini, fra parchi e spiaggia, è una città fortunata, visto che le passeggiate e le attività sportive individuali all’aperto potranno contare dal 4 maggio anche sulla accessibilità alla spiaggia".  Parole confermate anche dall'assessore all’ambiente e alla protezione civile Anna Montini: "La buona notizia è che dal 4 maggio i riminesi potranno tornare a passeggiare o correre nei parchi e in spiaggia". Con l'ordinanza regionale del 30 aprile invece scopriamo che Bonaccini ha tutt'altre idee. Entrambi sono dello stesso partito, possibile non ci sia una linea comune? In Emilia ci si può allenare (il governatore ha firmato per Bologna, Parma, Spal e Sassuolo) ma in Romagna non si può accedere alle spiagge.  Così facendo si genera inevitabilmente un impatto non di certo positivo per le nostre zone che vivono di turismo, col rischio di far passare un concetto sbagliato che identificherebbe le nostre spiagge come un possibile luogo di contagio. Le nostre, perché in altre regioni d'Italia si può. Inoltre permettendo l'accesso nelle spiagge, si eviterebbe che tutti si riversino nei parchi, la cui apertura é confermata, in quanto aree complessivamente più piccole. Mi stupiscono il silenzio del sindaco, della giunta e di tutti quanti, davanti a questa situazione paradossale e ingiustificata, quando fino a pochi giorni fa la linea e le aspettative create erano tutt'altre, ora solo illusioni. Riccione si è subito fatta sentire: “Dal 4 maggior apriremo la spiaggia, con ordinanza comunale, nonostante la regione voglia tenerla chiusa". E Rimini? 

Dalla spiaggia passiamo anche allo sport, al surf; sono un atleta, ho degli sponsor, avrò delle competizioni. Come posso tenermi in allenamento? Ma non parlo solo per me, parlo per tutti gli altri surfisti di Rimini, che hanno rispettato la quarantena con sacrifici. All'inizio del lockdown le ordinanze erano confuse, e noi di comune accordo abbiamo deciso di non andare in acqua, di rinunciare. Con noi parlo dei gruppi che gestisco, dei gruppi che conosco, sia in zona Rimini che nelle città della riviera, fino alle Marche. L'abbiamo deciso per essere di buon esempio, per fare anche noi la nostra piccola parte durante questa emergenza. E ora, dopo due mesi di reclusione è giusto che possiamo svolgere anche noi come tutti l'attività sportiva individuale garantita da dpcm. Che si scontra tuttavia con un paradosso: non si può attraversare l'arenile ma si può fare surf. Ma stiamo scherzando?  Io dal 4, alla prima mareggiata, vorrei essere in acqua senza sapere di correre nessun rischio di sanzione, come è diritto di tutti. Il mare, lo iodio, la vitamina D, aiutano a rafforzare il sistema immunitario, non possono che giovare alla salute. Surf, Kitesurf, windsurf, sono state inoltre classificate nel dossier del CONI a rischio zero contagio. Alla richiesta di questi giorni che è stata fatta, l'URP di Rimini ha risposto così: “Dal 4/5 il nuovo decreto ministeriale consente attività sportiva e motoria individuale, per tanto nel suo caso lei potrà fare surf rispettando le distanze”. Stiamo uscendo da questa emergenza, ci siamo impegnati tutti. É un dovere anche delle istituzioni rispettare le promesse, concederci di tornare alla normalità, anche tramite le piccole cose che dopo un periodo del genere sono grandi cose, e ci fanno tornare a sorridere".

Carlo Grotti Lega Rimini