“Rivolgo un appello diretto al Ministro dell’Istruzione Valditara perché intervenga con una circolare ministeriale ad hoc. Solo così si metterebbero a tacere le lobby ideologiche e si fermerebbe il proliferare incontrollato delle carriere alias nelle scuole, un vero e proprio abuso. Occorre richiamare con urgenza al rispetto della legge”.
“La carriera alias - spiega Montevecchi - consiste in un accordo tra scuola, studente e famiglia (nel caso di studente minorenne), attraverso cui lo studente non viene più chiamato con il suo nome anagrafico, ma riconosciuto e denominato con il suo nome di “elezione” (ovvero il nuovo nome scelto) e con un “genere” diverso rispetto a quello biologico, il tutto sulla mera base dell’autopercezione della sua presunta identità di genere, esattamente come proclamato dall’ideologia gender per cui uno non sarebbe più maschio o femmina sulla base del proprio dato naturale, ma ciò che si sente di essere, ciò che si percepisce al momento. Si tratta di un vero e proprio costrutto ideologico che va a sostituire un dato di realtà”.
Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi durante la discussione in commissione consiliare che, a maggioranza, con voto contrario della Lega, ha approvato una risoluzione a favore delle pratiche che consentano un sempre maggiore riconoscimento per le carriere alias.
Inoltre Montevecchi prosegue: “La carriera alias non si limita alla sostituzione dei documenti scolastici interni del nome anagrafico dello studente con quello di elezione, ci sono anche tutte le ovvie e paradossali conseguenze di questa rivoluzione ideologica: un ragazzo che dichiara di sentirsi femmina potrebbe essere autorizzato a frequentare i bagni e gli spogliatoi delle femmine, e viceversa”.
“Sono pratiche contro legge, perché l’amministrazione scolastica non ha il potere di cambiare i dati anagrafici ufficiali degli studenti” ha aggiunto Montevecchi. Ricordando la mobilitazione dell’associazione Pro Vita e Famiglia che ha già diffidato 150 istituti in Italia ad annullare procedimenti di accettazione della carriera alias.
“Vogliamo proteggere gli studenti davanti ai rischi – ha affermato Montevecchi - che corrono finendo in una vorticosa ideologia della fluidità di genere che passa anche attraverso l’assunzione di farmaci ormonali per il blocco dello sviluppo sessuale o addirittura operazioni chirurgiche irreversibili che portano anche gravi conseguenze sulla salute psicofisica. Sono sempre più numerosi, infatti, i casi di detransizione, ovvero di chi vorrebbe tornare indietro e si ritrova compromesso. Siano da monito anche per l’Italia e servano per aprire gli occhi ai docenti, ai dirigenti scolastici e ai genitori stessi. Siano da monito anche ai politici che presentano senza riflettere documenti così ideologici” conclude il consigliere regionale Matteo Montevecchi.