Per i fuochi d’artificio bisognerà attendere che passi Ferragosto. Intanto la campagna elettorale riminese è iniziata con i mortaretti. Rumorosi ed esplosivi sì, ma i colpi tuonanti debbono ancora arrivare.
Mentre la Lisi e i 5 Stelle viaggiano spediti verso i loro obiettivi, felici e contenti, fa specie che – nel centrosinistra - dalla candidata vicesindaca Bellini (e di riflesso quindi anche dal collega candidato sindaco Sadegholvaad) arrivino pesanti critiche ai lavori appena conclusi in piazza Malatesta dalla Giunta, lavori che proprio lo stesso Jamil pubblicamente in questi giorni sta esaltando sui suoi canali social. Uno ne parla bene, l’altra contesta le scelte dell’esecutivo di cui Jamil è ancora assessore. Qualcosa di strano c’è, non vi sembra?
Nell’altra sponda siamo tutti in attesa di capire quello che sta preparando Alessandro Ravaglioli (nella foto). Rientrato ieri, intanto prepara querele a raffica nei confronti di chi in questi giorni via social lo ha attaccato, almeno tre i destinatari delle denunce che partiranno tra lunedì e martedì prossimi, ma – ed è quello che più conta – starebbe per partire la corsa per la composizione della lista alternativa a quella ufficiale di centrodestra, per il nome e per le firme da raccogliere.
I problemi per Ceccarelli non nascono solo da qui: ancora all’interno della coalizione c’è chi sparge benzina sul fuoco della sua candidatura (vedi Bignami di Fratelli d’Italia) additando la Lega e Morrone quali responsabili unici qualora il centrodestra non vincesse le elezioni a Rimini. Un clima surreale destinato, come detto, ad infuocarsi ancor di più dopo l’Assunta.