“La Regione si attivi a tutti i livelli istituzionali per difendere le filiere agro-zootecniche emiliano-romagnole contro la minaccia rappresentata dalla diffusione del cibo “sintetico”. Lo chiede alla Giunta regionale una risoluzione a firma del consigliere regionale della Lega, Matteo Montevecchi, che ribadisce “la necessità di avviare iniziative di sensibilizzazione finalizzate a evidenziare i rischi della diffusione del cibo sostenute dal mondo agricolo, accademico e scientifico finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio”.
Una necessità evidenziata e sostenuta da diverse motivazioni: “Il cibo sintetico favorisce gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l'offerta di cibo nel mondo; spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura e nemmeno ha un risvolto positivo in tema salutare in quanto ancora non vi è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l’esperienza maturata è ancora troppo breve per fornire dati certi e robusti. Inoltre, esso non aiuta nemmeno a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale che guidano l’Europa, in quanto prodotto su brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali. Può avere quindi impatti socio-economici molto pericolosi, in quanto figlio di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite” spiega Montevecchi.
D'altro canto “il settore zootecnico è un asset fondamentale del settore agroalimentare emiliano romagnolo: si consideri infatti che l’Emilia-Romagna rappresenta la quota più importante di prodotti Dop e Igp (44) a livello nazionale e la produzione agroalimentare dell'Emilia-Romagna vanta un fatturato di quasi 5 miliardi di euro, capace di coprire il 16% dell'export totale di settore italiano” aggiunge il capogruppo leghista in consiglio regionale.
Da qui l'atto di indirizzo leghista, che chiede alla Giunta di “di difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, le filiere agro-zootecniche emiliano romagnole minacciate dalla diffusione del cibo sintetico” e di “trasmettere copia della presente risoluzione al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste”.
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