Si è concluso il Festival Le Voci dell’Anima - una delle rassegne più longeve tra gli appuntamenti artistici e culturali di Rimini: grande vincitrice di quest’anno è la danza, che ha conquistato il cuore e la sensibilità del pubblico e dei promotori dell’evento. Dopo l’intenso e toccante incontro con Pinuccio e Lella Fazio, a cui hanno portato i propri saluti anche la Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti, e l’Assessore alla legalità del Comune di Rimini Francesco Bragagni, il pubblico ha assistito allo spettacolo “Stoc ddo’ - Io sto qua” con Sara Bevilacqua e prodotto da Meridiani Perduti Teatro, a cui ha fatto seguito il momento delle premiazioni della ventunesima edizione del Festival.
Si è aggiudicato il premio Voce dell’Anima 2023 il Collettivo Nanouk, che abbiamo visto con “The old man” (di e con Linda Pasquini, Marianna Basso e Daniel Tosseghini), per “la capacità di trasportare e tradurre in gesto, respiro, movimento e azione un racconto poderoso dando grande attenzione ai singoli dettagli. Un lavoro importante che riesce ad accompagnare la platea dentro la meraviglia più profonda della danza”.
La compagnia Nanouk è stata premiata anche dal pubblico e dall’organizzazione. Il pubblico ha fornito la seguente motivazione: “La fusione degli elementi scenici regala una pepita d’oro: testo, regia, luci e corpo trovano la sintesi perfetta in questo lavoro che, attraverso qualche elemento di ironica, apparente leggerezza, riesce ad entrare nel cuore attraverso gli occhi e la mente”. L’organizzazione invece ha premiato la compagnia “per la coralità che si fonde nel gesto, nella ricerca di uno sguardo, in un incontro di corpi ma soprattutto di anime. Come tracciato con il compasso, il cerchio degli accadimenti scenici non mostra indecisioni ma solo bellezza e suggestione”.
Anche il premio confine-corpo, dedicato alla compagnia o al performer che si sono caratterizzati per la miglior padronanza del corpo e dei movimenti sul palco, è stato assegnato al Collettivo Nanouk con la motivazione: “Un lavoro fresco ma allo stesso tempo storico, vivo, come la storia raccontata. La vera ‘aggiunta’ si ritrova e fiorisce nella capacità attoriale degli artisti che ‘fanno loro’ il quadro scenico, lo rende ancora più ‘reale’, quasi ‘toccabile’ dagli spettatori. Un lavoro di corpo, sul corpo, nel corpo eseguito in maniera esemplare”.
La critica ha invece premiato la compagnia Pop Opera, che agli Atti ha portato “Non commettere atti impuri o La Boutique humaine” (di Roberto De Sarno, con Roberto De Sarno, Raffaela Migliori e Manuele Berretti). La motivazione: “Idiomi misti – italiano e dialetto – si fondono per diventare una lingua nuova, vera e terrigna. L’artista, preparato e “nella parte”, non risparmia parole e movimenti, assenze e ritorni, donando una “prova” davvero superba, convincente, rara. Originale e ironica, irriverente ma profonda”.
Infine, il Collettivo Os ha colpito particolarmente la sensibilità della stampa e dei tecnici, che hanno deciso di premiare “M.M.M” (con Dora Schembri e Maria Cargnelli, di Dora Schembri e con musica live di Benedettino Gulino) per aver creato “un dialogo senza barriere tra scena e platea – il teatro si fa sempre per qualcuno – che fa leva su musiche e luci, su una meravigliosa prova da due fresca e mai scontata, a tratti sorprendente, davvero necessaria, e su una storia – quella di un amore giovanile, molto attuale, molto da cronaca giornalistica - con la S maiuscola”.
L’organizzazione ringrazia il Comune di Rimini e la Regione Emilia-Romagna, il Teatro del Cerchio e tutti gli sponsor, tutte le compagnie e i performers che hanno partecipato a questa edizione, assieme ai tecnici, dal fotografo al personale del Teatro degli Atti. Si ringrazia il numeroso e caloroso pubblico che ha riempito il cuore di chi organizza la rassegna con tanta passione e la platea del Teatro degli Atti; un ringraziamento speciale è rivolto ai conduttori dei laboratori e a coloro che hanno partecipato a queste esperienze formative con entusiasmo e sana curiosità.