La serata delle standing ovation che nella prima parte colleziona 10 milioni di telespettatori. Solo 12 le canzoni in gara e grande spazio allo show. Si parte con l’Intro del successo anni ‘90 di Baglioni “NOI NO” un inno contro le prepotenze danzato dai ballerini sempre coreografati da Peparini. Una Fiorella Mannoia di gran classe duetta con Baglioni il pezzo che portò a Sanremo nel 1987 “QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO” e presenta il nuovo singolo “IL PESO DEL CORAGGIO”. Doveroso omaggio a Lelio Luttazzi con Baglioni e la Raffaele che cantano “IL MIO TIPO IDEALE”. Si presenta in scena più volte il Pippo Baudo nazionale, l’Immortale che presenta Baglioni alle prese con “QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE” decretata la canzone d’amore del secolo. Michelle Hunziker sempre perfetta nel medley in coppia con Bisio come ai tempi di Zelig. Grande interpretazione di Marco Mengoni, un raffinato interprete che fa scrosciare applausi prima in coppia con Tom Walker con “HOLA”, con “L’ESSENZIALE” e poi con “EMOZIONI “ di Lucio Battisti duettato nel finale con l’onnipresente Baglioni. Bizzarra ma brava e stasera più sciolta Virginia Raffaele nella veste comico-lirica in “HABANERA” tratta dalla Carmen di Bizet per finire a fischiettare le note di “C’ERA UNA VOLTA IL WEST” omaggio a Ennio Morricone. Irriverente ma divertente la gag del duo Pio e Amedeo che a mezzanotte risvegliano tutti dal torpore. Fortunatamente meno volgari del solito non risparmiano nessuno nelle battute scorrette ma centrate e il pubblico dell’Ariston è alle lacrime dalle risate. Loredana Bertè, undicesima volta al Festival, incassa l’unica standing ovation per un cantante in gara. Il Premio alla Carriera a Pino Daniele viene ritirato dalle figlie a tarda notte, forse poteva essere inserito prima in scaletta per rispetto al grande cantautore napoletano. Sbaglia una strofa Arisa che dopo un gesto di stizza si riprende senza una piega. Dimentica una strofa anche il grande Riccardo Cocciante mentre canta “MARGHERITA” con Baglioni ma poi si fa perdonare sul finale cantato a cappella. D’altra parte il Festival ha il potere di emozionare tutti.
C.B.