In un comunicato stampa pervenuto in redazione questo pomeriggio, si legge che il presidente del Rimini F. C., Giorgio Grassi ha scritto al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, al presidente del Coni, Giovanni Malagò, al presidente della Figc, Gabriele Gravina e a quello della Lega Pro, Francesco Ghirelli, al fine di tutelare i legittimi diritti del club. Praticamente in primis ottenere in questo momento la salvezza del suo Rimini retrocesso sul campo a tavolino. Ammirevole questo gesto da parte del numero uno biancorosso. Ma come andiamo ripetendo ormai da settimane, siamo stati i primi a farlo e ad essere presi in giro che: se il sistema calcio italiano non regge 100 squadre prof…. figurarsi 109. Troppo forte politicamente e non solo la Lega Dilettanti, con De Laurentis del Bari in testa, che vale il 34% in Consiglio Federale, quindi dei voti e del potere decisionale. L’errore di Ghirelli &C (lega C), è stato quello di non corcordare con la Lega Dilettanti una ipotesi di riforma veloce prima del lookdown con salita e discesa tra le due categorie ben bilanciata. Il blocco ripescaggi chiesto dalla C, ha fatto arrabbiare Sibilia, facendo saltare il banco come anticipato da Geronimo. Ed il risultato di una settimana fa, caro Giorgio Grassi, ne è la conseguenza per differenza numeri. Scrivere al mondo intero fa bene all’intelletto e pure alla gente, ai tifosi che aspettano notizie. Ma sulle leggi del calcio scritte “illo tempore” non si passa. Oggi per fare quello che Grassi chiede e si auspica bisognerebbe abbattere quelle normativa e la forza dei presidenti di club votanti in consiglio federale. Sarà difficile!
Elp