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Sport 15:20 | 01/08/2022 - Riccione

Judo: Morgana De Paoli medaglia di bronzo con la nazionale italiana agli EYOF

Morgana De Paoli medaglia di bronzo con la nazionale italiana agli EYOF
In Slovacchia la 17enne della sezione Judo Polisportiva Riccione cede alla francesce Bintibe, conquista la finalina contro l’azera Nigar e si mette al collo il bronzo battendo per Ippon la croata Marcelina Vranjes

Il direttore tecnico del Judo Polisportiva Riccione, Giuseppe Longo: “Una medaglia storica per il judo riminese e per la nostra giovane sezione. Morgana in questi mesi ci ha creduto e si è impegnata fortissimamente per conquistarla”

È una medaglia di bronzo che brilla come oro quella al collo di Morgana De Paoli. L’atleta della sezione Judo Polisportiva Riccione la conquista con la maglia della nazionale italiana agli EYOF, European Youth Olympic Festival, il grande evento multidisciplinare che chiama a raccolta i migliori giovani atleti d’Europa andato in scena nella città slovacca di Banska Bystrica. Negli anni tantissimi atleti che hanno fatto la storia dello sport sono passati da questa competizione, molto spesso preludio alle Olimpiadi.

Anche la riccionese Morgana De Paoli, judoka 17enne in forza alla Polisportiva Riccione da quando aveva 8 anni, non solo ha coronato il sogno di fare parte della delegazione italiana agli Eyof, ma ha regalato un bronzo che brilla come un oro per il movimento judoistico riminese. Infatti, la De Paoli è la prima atleta appartenente ad una società sportiva della provincia a partecipare ad una manifestazione di questo livello.

Morgana ha iniziato il suo percorso di gara nella categoria Women +78 kg affrontando la forte francese Lang Bintibe, subendo purtroppo fin dall’inizio dell’incontro la presa alta della francese senza riuscire a trovare gli spazi per i suoi attacchi. Dopo essere passata in svantaggio nel primo minuto, la francese è riuscita a mantenere il vantaggio che l’ha portata alla vittoria. Il secondo match contro l’azera Suleymanova Nigar, ha visto la De Paoli vincitrice per ippon (il KO del Judo), per una tecnica di immobilizzazione, nonostante fosse passata inizialmente in svantaggio per aver subito un contrattacco. Morgana si è così aggiudicata il diritto a disputare la finalina per il bronzo contro la fortissima croata Marcelina Vranjes.

Quest’ultimo incontro sulla carta appare segnato dal vantaggio della croata, per una migliore posizione nella rancking list mondiale, la partecipazione ai recenti campionati d’Europa e un maggior numero di gare internazionali disputate. Morgana, che fino a quel momento aveva ben fatto ma non brillato come invece è nel suo potenziale, è esplosa in un’azione eseguita perfettamente contro la croata, marcando il più bell’ippon della sua categoria di peso a circa 5 secondi dall'inizio del match.

Nell'ultimo giorno di gare, l’atleta riccionese è stata impegnata con la rappresentativa nazionale nella gara a squadre mista, 3 uomini e 3 donne. Gli atleti italiani si sono classificati al 7° posto sconfiggendo l’Olanda al primo turno, ma vedendosi poi negato l’accesso alle semifinali dai fortissimi georgiani. Dopo il ripescaggio, niente da fare per gli Azzurri, che hanno perso di misura contro Israele.

“È una medaglia storica per il judo riminese e per la nostra giovane sezione - spiega il Maestro Giuseppe Longo, direttore tecnico della sezione judo Polisportiva Riccione -. Pensare che stiamo per festeggiare i primi 10 anni con questa medaglia ci riempie di gioia. Sono da sempre convinto che vincere non sia fondamentale. Quello che veramente conta è il percorso che porta un giovane atleta ad una profonda conoscenza delle proprie capacità e anche dei propri limiti. Morgana in questi mesi, soprattutto dopo la fine della scuola, ha creduto fortissimamente in questa medaglia. Si è allenata duro in palestra con noi, ha partecipato a diversi stage ed è stata a Torino ben due settimane per ottimizzare la sua prestazione. Quindi è doveroso ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini in questi mesi, perché sul tatami si sale da soli, ma le gare si preparano con i propri allenatori e compagni di allenamento”.