Le immagini trasmesse da Bar Sport (Teleromagna) lunedì sera parlano da sole. Si vede un terreno di gioco trasformato in un quadrato. Ma non sono pugili i contendenti. Sono giocatori, componenti dello staff tecnici e dirigenti delle due squadre coinvolti in una maxi rissa. E’ successo sabato pomeriggio allo stadio ‘Carlo Brigo’ di Morciano, dove si stava disputando la partita di Terza Categoria tra Real Morciano e Academy Riccione. Quasi alla fine del match, gli ospiti si trovavano in vantaggio uno a zerp. E' stato in quel momento che la gara è improvvisamente degenerata. Secondo il referto arbitrale, vicino alla bandierina del calcio d’angolo, è scoppiato un parapiglia tra alcuni giocatori e sono volati pugni, calci e schiaffi. Un giocatore del Morciano, in particolare, mentre cercava di fuggire, sarebbe caduto a terra per poi essere raggiunto da tre tesserati dell’Academy. A quel punto – secondo la versione fornita dal direttore di gara – veniva colpito, nel tentativo di rialzarsi, con un pugno al volto e un calcio alla schiena. Ma non è tutto perché un dirigente dell’Academy, anziché sedare gli animi, avrebbe colpito a sua volta il calciatore che, da terra, si era rialzato e tentava di mettersi al riparo, e lo avrebbe fatto non a mani nude ma servendosi della bandierina di segnalazione.
La palla a questo punto è passata negli uffici della giustizia sportiva. Mano giustamente pesante del giudice sportivo Maria Luisa Trippitelli, che ha squalificato fino al 1° febbraio 2025 un dirigente dell’Academy Riccione e fino alla fine del campionato tre calciatori della stessa società. Altre sei squalifiche (una fino al 2 dicembre, cinque fino al 18 novembre) sono state distribuite equamente tra i tesserati dell’Academy e quelli del Real Morciano. “Le condotte descritte – spiega il giudice nel provvedimento – oltre a tradire lo spirito del gioco del calcio e ad instillare nel pubblico presente e nei giovani atleti aggregati alle prime squadre una visione deformata dell’attività sportiva, violano le più elementari regole della civile convivenza e del rispetto dell’altrui persona, financo a rasentare la violazione delle cogenti norme penali”. Non male davvero
Ora vengono preannunciate repliche da tutti i diretti interessati. “Presenteremo ricorso contro la decisione del giudice sportivo perché riteniamo che i fatti siano stati riportati solo parzialmente e in maniera non corretta –spiega la presidente dell’Academy, Tamara Tinti -. Tutto è da un giocatore del Real Morciano che, dopo essere stato sostituito, è rientrato in campo e ha colpito con un pugno un nostro calciatore, poi costretto a recarsi in pronto soccorso. Un’aggressione che ha innescato la reazione di alcuni nostri atleti e dirigenti. Non sto certamente giustificando il loro comportamento, che, anzi, va condannato. Però credo vada fatta chiarezza su come siano andati realmente i fatti”.
Il Real Morciano, dal canto suo, ha affidato il proprio pensiero e le proprie scuse ai social: “Un sabato pomeriggio da dimenticare per la nostra società – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook della squadra –, una pagina veramente brutta della nostra storia. Noi siamo qua per chiedere scusa. Ai tifosi più cresciuti e soprattutto a quelli più piccoli, ai quali abbiamo lasciato un esempio pessimo. All’intero paese che ci sostiene e crede nel progetto”.
Il vecchio libro di Paolo Sollier: calcio pugni e sputi in faccia, che si è rivelato un capolavoro di scrittura politica-sportiva ai suoi tempi, è stato malamente ripreso sabato pomeriggio nel titolo. Di questo fatto il mondo del pallone poteva farne volentiere a meno. Meglio quello che intendeva Paolo ai suoi tempi....che non era veramente: calci, pugni e sputi in faccia. Ma solo cultura sociale e appartenenza. Quella cultura (sportiva) in questo caso totalmente assente!