Presentato questa mattina al Teatro Galli di Rimini, il nuovo organigramma dirigenziale della prima squadra cittadina di calcio, il Rimini Fc.
Si è trattato di un vernissage vero e proprio per la compagine guidata dalla bella presidente Stefania Di Salvo, moglie dell‘imprenditore italo-svizzero Stefano Petracca, motore della trattativa assieme ad altri soci.
La Sport Società Benefit, che ha perfezionato l’acquisto del club biancorosso da Alfredo Rota, detiene il 100 per cento delle quote sociali, suddivise con un 90 per cento di partecipazione in mano alla Signora Di Salvo, mentre l'altro 10 per cento è stato suddiviso tra 5 soci che in parte compongono lo staff tecnico e medico del club riminese.
Presente all'incontro anche il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, l'assessore allo sport Moreno Maresi e il vescovo della città, Monsignor Nicolò Anselmi, ai quali sono state presentate le nuove figure dirigenziali con i rispettivi ruoli, ma anche programmi e obiettivi futuri del neonato Rimini Fc.
A porgere il benvenuto alla presidente Stefania Di Salvo e ai cinque soci che la affiancano alla guida del club biancorosso, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad (accompagnato da buona parte della giunta) e il vescovo Monsignor Nicolò Anselmi.
“Credo che i progetti che saranno annunciati tracceranno la traiettoria per gli anni a venire e disegneranno un futuro che vedrà l’amministrazione comunale al vostro fianco nell’affrontare le tante sfide sul piatto, in primis il nuovo stadio. Raccogliete un’eredità importante dal presidente Rota e sono certo che andrete avanti per anni con l’appoggio della piazza, dei tifosi e del Comune: insieme costruiremo il Rimini del domani” ha commentato il primo cittadino, mentre il vescovo ha rivolto un caloroso augurio “da appassionato di calcio di fede granata, ma già tifoso del Rimini”
“La squadra è della città e ringraziamo il sindaco per queste bellissime parole. Il nostro è un progetto a lungo termine all’insegna della continuità che ha per fulcro la presidente Stefania Di Salvo, donna cui piace far parlare i fatti più delle parole” ha aperto l’illustrazione l’avvocato nonché neopresidente onorario Fabio Verile. “Sarebbe stupido oggi fare grandi proclami, quello che possiamo promettere è che nessun componente del club - dalla dirigenza agli atleti e agli staff - si risparmierà e farà anzi di tutto per dare lustro al club e a Rimini. Vogliamo che il Romeo Neri diventi il salotto della città, un luogo di sport ma anche di incontro e socialità”
Ha confessato di essere “molto emozionata e altrettanto orgogliosa” Stefania Di Salvo, che ha aperto la prima uscita pubblica da prima presidente nella storia ultrasecolare del Rimini dicendosi “onorata di essere alla guida di un club tanto prestigioso”. Poi, dopo i ringraziamenti di rito, ha confessato di “preferire fatti e risultati alle parole” e ha delineato le strategie con un accenno alla trattativa e al ruolo ricoperto nella stessa dal marito Stefano Petracca presente in sala e cui ha rivolto una simpatica battuta (in allegato l’intervento integrale). E il leit motiv, il fil rouge di ogni intervento è stato proprio quello evidenziato fin da subito dalla dottoressa Di Salvo: gioco di squadra, pensiero comune, grande professionalità in ogni singola competenza ma da mettere al servizio di un lavoro collegiale. Lo ha ribadito più volte il direttore generale Giuseppe Geria annunciando il nuovo organigramma, così come il vice presidente Angelo Sanapo: “Sono qui da oramai un mese per portare avanti un lavoro di squadra in cui ognuno di noi mette le sue competenze e si incastra con quelle di chi già c’era: si tratta infatti di figure molto valide che ci hanno aiutato a inserirci e con cui porteremo avanti i nostri progetti”.
Idem il responsabile dell’Area Scouting Fabio De Vita: “Sono onorato di essere qui a Rimini, in una società storica, e di lavorare con un gruppo di amici con cui da anni parliamo di calcio. La forza sarà proprio questa, cercare di fare il meglio tutti insieme con grande trasparenza e professionalità”. Stessa lunghezza d’onda per il responsabile del settore sanitario Maurizio Panunzio: “Mi occuperò del coordinamento della parte sanitaria e insieme al dottor Pasquale Contento cercheremo di dotare i giocatori di una struttura a loro totale supporto, che condivida e assecondi ogni loro esigenza quotidiana così da far lavorare tutto il gruppo con grande tranquillità”
“Sentiamo la responsabilità di essere in un club importante per tradizione, storia e nome di una città conosciuta in tutto il mondo. Daremo il massimo con le nostre qualità e ci auguriamo di riuscire a ottenere grandi risultati con l’aiuto e il supporto di tutti, un aspetto fondamentale per fare le cose al meglio” ha fatto eco il responsabile dell’area tecnica Antonio Di Battista.
Infine, trait d’union fra passato, presente e futuro, il confermato direttore sportivo Andrea Maniero: “Per me è una nuova ripartenza, la terza visto che ero qui con Antonello Sammarco e poi con Franco Peroni, che ringrazio al pari del presidente Alfredo Rota che mi ha voluto. Così come ringrazio la nuova dirigenza, che mi ha ribadito la sua fiducia e con cui è stimolante lavorare anche in maniera diversa. E’ un po’ come fare due passi indietro per farne tre avanti, una novità per me, ma come sempre garantirò serietà, professionalità e passione”.
L’ORGANIGRAMMA:
Presidente Stefania Di Salvo
Vice presidente Angelo Sanapo
Presidente onorario Fabio Verile
Direttore generale Giuseppe Geria
Direttore sportivo Andrea Maniero
Responsabile Area Tecnica Antonio Di Battista
Responsabile dell’Area Scouting Fabio De Vita
Responsabile del settore sanitario Maurizio Panunzio
Direttore del settore giovanile Matteo Roguletti
INTERVENTO DELLA PRESIDENTE STEFANIA DI SALVO
Eccolo il primo intervento integrale della presidente Stefania Di Salvo: “Buongiorno a tutti. È un onore essere qui con voi oggi. Vi chiedo da subito un minimo di comprensione. Sono emozionata. È la prima volta che parlo a una conferenza stampa e non sono abituata a fare discorsi in lingua italiana. Sono cresciuta e vivo a Zurigo e mi viene più naturale esprimermi in tedesco.
Siamo qui in questa bellissima cornice per presentarci, per conoscerci e aprire insieme a voi un nuovo capitolo di storia del Rimini Football Club.
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno riportato il club tra i professionisti. Prima di tutti il presidente Alfredo Rota. Ringrazio anche le autorità e il sindaco per la disponibilità e la presenza. Credo tuttavia che il grazie più importante vada indirizzato alle migliaia di sostenitori del club.
In questi giorni ho ricevuto innumerevoli messaggi di benvenuta e d’incoraggiamento. Grazie davvero.
Oggi sono qui davanti a voi come primo presidente donna nei 111 anni di storia del Rimini e sento il peso della responsabilità per l’impegno che insieme ai miei soci abbiamo preso verso l’intera città.
In questo mio breve intervento, vorrei cogliere l’occasione per fare anche chiarezza e trasparenza su alcune domande ricorrenti.
Chi mi conosce sa che non sono di molte parole. Alle parole ho sempre preferito i fatti e i risultati. Credo fortemente nel gioco di squadra e so dare responsabilità e fiducia a chi ha competenze specifiche.
Come ormai tutti sapete, con l’azienda di cui faccio parte, siamo attivi nel mondo della sanità, della prevenzione e riabilitazione. Il tema principale dei nostri investimenti è avere un impatto positivo sull’economia e il tessuto sociale locale. La sostenibilità a 360 gradi per noi è la base di tutto.
La domanda ricorrente di questi giorni è “Perché il calcio? Perché Rimini?”.
Il calcio perché per me è lo sport più bello del mondo. Allo stesso tempo, il mondo del calcio è pieno di paradossi e di gestioni fallimentari. La stessa Rimini Calcio, negli anni ha passato momenti più che difficili. Il calcio è inclusione. Il calcio è passione. Il calcio unisce comunità e nazioni. Ma il mondo del calcio ha bisogno di un cambio di passo. Dobbiamo orientarci a modelli di sviluppo sostenibili e virtuosi. Insieme ai miei soci che in parte avete già conosciuto, abbiamo lavorato con pazienza a un progetto comune che oggi ci porta a essere qui insieme.
Perché Rimini. Abbiamo valutato diverse opportunità in passato. Quando si è prospettata la possibilità di realizzare il nostro progetto in una piazza così importante come Rimini, per noi è stato come un colpo di fulmine. Abbiamo trovato una società seria con una proprietà altrettanto seria e benvoluta.
Abbiamo trovato un tessuto sociale invidiato in tante parti d’Italia. Cosa ancora più importante, Rimini ha una tifoseria appassionata, calorosa ed educata.
Rimini è una città conosciuta in tutto il mondo e le sono legata da ricordi d’infanzia bellissimi. In sintesi, il Rimini Football Club ha una potenzialità enorme, di questo siamo convinti e siamo qui per lavorare con umiltà, con tutto il nostro entusiasmo e rispetto verso tutti voi.
Ci tengo infine a fare chiarezza sul coinvolgimento di mio marito Stefano Petracca. Oltre a 25 anni di vita comune, tre figli e il nostro cane, siamo legati professionalmente nella nostra società. Stefano non è socio della società che ha acquisito il Rimini FC. Come è normale che sia in una coppia, lui mi è vicino con i suoi consigli e la sua esperienza. Durante il processo di acquisizione è stato presente ad alcune riunioni in veste di nostro consulente. Di fatto è stato il consulente più economico di tutti durante la Due Diligence.
Come tutto nella vita, sono le persone a fare la differenza. Sono convinta che la forza di questo progetto sia rappresentata dal mix di competenza, esperienza e reputazione di chi oggi sta investendo su Rimini.