Si sono prodigati, hanno fatto una colletta, hanno addirittura realizzato un portachiavi col simbolo della squadra perché ancor più tifosi partecipassero alla raccolta di fondi che si è conclusa nelle scorse settimane. Ammonta a 750 euro la somma raccolta che una delegazione dei tifosi della Curva est Rimini hanno consegnato questa mattina - presente il sindaco di Rimini Andrea Gnassi - nelle mani dei tecnici di AdArte, la società che sta eseguendo le ricerche nell'area antistante la porta medievale, affinché cancelli col contributo di tutti i tifosi riminesi l’onta di una scritta su uno dei monumenti storici della città come Porta Galliana, che in queste settimane l’Amministrazione comunale ha deciso di valorizzare con uno scavo archeologico di concerto con la Soprintendenza, preludio di un intervento di riqualificazione più generale nel quadro più ampio dell’intervento che sta interessando l’intera area del ponte di Tiberio.
“Siamo orgogliosi della storia della nostra città – hanno detto i rappresentanti dei tifosi – e molto attenti al suo patrimonio storico monumentale. Per questo, per riparare ad una ferita che utilizzava maldestramente alcune parole che potevano essere ricondotte ai tifosi, la curva est, coinvolgendo l’intera tifoseria del Rimini, ha voluto subito dare una risposta che diventasse anche un’occasione, un messaggio di civiltà e cultura specie per i più giovani.”
Non era la prima volta che i tifosi del Rimini F.C., oltre che col tifo sportivo alla propria squadra, si sono attivati con la raccolta di fondi per cause ritenute nobili, come è avvenuto verso le popolazioni colpite dal terremoto, o per aiutare la stessa società sportiva.
“Un bel gesto, un’ottima iniziativa per essere un segno di rispetto e di attaccamento alla città e ai suoi colori – ha commentato il sindaco Andrea Gnassi -. Essere comunità, fare parte di una città, guardare a Rimini con gli occhi di persone che amano i propri luoghi, significa prima di tutto crescere, sia come individui che come collettività. Il fatto che la sensibilità degli sportivi sia rivolta alla tutela e del patrimonio storico artistico mette ancor più in rilievo l’importanza di questo gesto, che è in sostanza un gesto d’amore.”