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Opinioni 18:45 | 26/03/2021 - Rimini

"Beni confiscati, occorre un tavolo provinciale come definito dal Codice Antimafia"

"La decisione della Sindaca di Riccione di abbattere l’Hotel Smart confiscato alla mafia, per lasciare spazio ad un parcheggio, ha suscitato molte polemiche. Come CGIL, prima di ragionare sulla destinazione d’uso di qualsiasi bene, vorremmo portare l’attenzione sulla necessità che tali decisioni siano assunte con il coinvolgimento di più soggetti, attraverso l’istituzione di un coordinamento a livello territoriale. Ne dovrebbero far parte, le istituzioni, le associazioni, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei datori di lavoro come definito dall’articolo 41-ter del Codice Antimafia il testo punto di riferimento per le procedure di gestione, destinazione ed assegnazione dei bei confiscati. Nello stesso titolo dell’articolo 41-ter si parla esplicitamente, dell’istituzione di tavoli provinciali permanenti sulle aziende sequestrate e confiscate, da istituirsi presso le prefetture-uffici territoriali del Governo, richiesta che abbiamo già avanzato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il 9 novembre 2020.Favorire la continuazione dell’attività produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali, trattandosi di aziende sequestrate e confiscate, è uno dei primi compiti individuati per questo tavolo.  Se il Codice Antimafia non bastasse, ricordiamo l’impegno della Regione Emilia Romagna che già nel 2016 aveva approvato il Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabile e più recentemente l’insediamento della Consulta regionale per la legalità e la cittadinanza responsabile. Anche nel territorio è necessario che cresca la consapevolezza di quanto sia più esposta a mafie, corruzione, criminalità economica e ambientale un’economia in grande difficoltà. In questo contesto è necessario un coordinamento rispetto alle azioni finalizzate al recupero dei beni e al loro riutilizzo operando nel rispetto delle norme in materia di diritto del lavoro e di relazioni sindacali.

Il sindacato annovera tra le proprie finalità la tutela delle condizioni di lavoro, intesa non soltanto nei profili collegati alla stabilità del rapporto ed agli aspetti economici dello stesso, oggetto principale e specifico della contrattazione collettiva, ma anche per quanto attiene la tutela delle libertà individuali e dei diritti primari del lavoratore” (dalla Sentenza della Corte di Cassazione rito abbreviato processo AEMILIA). Vogliamo citare la sentenza perché evidenzia le ragioni profonde dell’impegno del Sindacato nella difesa della legalità, le stesse che hanno fatto scegliere alla CGIL di costituirsi parte civile, per quel legame indissolubile che esiste tra le finalità dell’azione sindacale e la tutela delle libertà individuali e dei diritti primari di lavoratrici e lavoratori.E’ di tutto questo che stiamo parlando e non di un parcheggio come sembra che sia".

Isabella Pavolucci Segretaria generale CGIL Rimini