“Spero nel profondo del cuore che tutto ciò che sta rimbalzando questa mattina sul web in ordine a un denunciato episodio di razzismo in un locale di Rimini, sia frutto solo di un gigantesco equivoco. Che, per dirla tutta, comunque sarebbe grave, a partire dalla verifica circa la presenza in un locale pubblico dell’effigie di Benito Mussolini, in sfregio alle leggi vigenti sull’apologia del fascismo. Prima come cittadina di Rimini, e poi come pubblico amministratore, esigo immediate spiegazioni e riscontri fattuali perché se fosse accaduto quanto riferito nei termini da Fatou Fall Mbengue sarebbe una cosa talmente vergognosa e disumana che il Comune di Rimini si affiancherebbe immediatamente e senza indugio alcuno alla denuncia della donna, pretendendo a nome di una comunità libera, democratica, anti razzista, medaglia d’oro al valor Civile, un risarcimento che in ogni caso mai sarebbe adeguato all’allucinante sequenza querelata. Mi auguro indagini celeri da parte delle forze dell’ordine, che portino a un chiarimento immediato circa la dinamica dell’episodio e le circostanze annesse (immagine del Duce in sala). Nel caso peggiore, il Comune di Rimini agirà con forza e con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione a tutela delle persone e di una comunità che respinge razzismo, violenza, prevaricazione di ogni tipo”.
Gloria Lisi vicesindaco di Rimini