"L’Assessore alla Sanità Raffaele Donini qualche giorno fa ha dichiarato un concetto che si può riassumere in: “Mai più didattica a distanza SOLO per gli studenti vaccinati”.
Non condivido minimamente questa impostazione. L’Assessore dimentica che la decisione di sottoporsi al vaccino si tratta di una libera scelta dei ragazzi e come tale deve rimanere. Non ci possono essere ricatti velati per cui se sei vaccinato eviti la (fallimentare) didattica a distanza e se non lo sei ti arrangi. Concordo quindi con le forti perplessità sollevate da Stefania Montebelli, referente regionale della Rete Nazionale Scuola in Presenza.
La posizione di Donini rischia di innescare una vera e propria discriminazione verso gli studenti non vaccinati. Non si può ipotizzare di subordinare in questo modo l’accesso a scuola di ragazzi dai 12 ai 19 anni. Sarebbe davvero inaccettabile.
Consiglio piuttosto di investire tempo e risorse per gli impianti di sanificazione e aerazione, per i trasporti, per evitare le classi pollaio e studiare per tempo spazi adeguati. Lo abbiamo sempre proposto in questo ultimo anno e mezzo. Le soluzioni per evitare la didattica a distanza e garantire la scuola in presenza ci sono. Senza sfociare in obblighi mascherati che le famiglie, giustamente, non possono accettare".
Matteo Montevecchi