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Opinioni 16:53 | 04/07/2019 - Rimini

Pecci: "Per fare la rivoluzione non basta la Notte Rosa"

Pochi giorni fa dal Presidente del commercio riminese è emersa una tesi che merita di essere discussa perché il principio che "La politica non deve sostituirsi all’imprese, ma creare un humus capace di mettere il privato nelle migliori condizioni per operare“ deve essere condivisa.
La Riviera Adriatica, in particolare la costa riminese, non può non rispondere alla domanda del turismo del divertimento e ciò anche nelle forme più spregiudicate.
Occorre continuare sedurre l’utente turistico con le più variegate proposte. Rimini e la Riviera Adriatica, in questi anni,  si sono distinte proprio per le molteplici offerte: dalla pensione completa, ai parchi giochi, al turismo congressuale, alle discoteche, alla movida, agli eventi di varia natura, compreso il Capodanno più lungo del mondo e la Notte Rosa. E’ indispensabile continuare ad offrire al turista in vacanza un'altra vita, diversa da quella che abitualmente vive nella propria città e dargli, così, l'opportunità e la sensazione di vivere qualcosa di diverso, di fantastico, di unico cioè un sogno. 
Bisogna perciò pensare ad una città turistica che sia meta turistica e luogo di incontro tutto l’anno capace di andare oltre la movida e la musica assordante, ma che sappia lasciare, a chi vuole, l'opportunità di ballare fino alle luci dell'alba oppure di essere attore di un grande concerto.
Rimini deve crescere, riprendersi ciò che aveva e che ha smarrito e dovrà, ancora una volta, dimostrare di saper pensare alla "politica del nuovo e del possibile", così come era accaduto negli anni '50, concentrandosi sullo sviluppo del turismo culturale e vendere questo prodotto turistico AI Buyer mondiali per farla diventare “porta d’ingresso del turismo culturale in Italia”.
Non inducano in errore le condizioni socio-economiche che non sono diverse da quelle del dopoguerra: ieri eravamo reduci da una guerra militare oggi siamo reduci da una guerra economica, che, anche se ha spento quasi ogni capacità imprenditoriale, può essere vinta con la forza delle idee, del nuovo e, quindi, della ricerca.
Occorre, come dice Antonio Calabrò, di recente a Rimini per inaugurare il festival di Confindustria, "legare il riformismo all'impresa per essere dentro alla guida dei fenomeni sociali". 
Pertanto politica ed imprenditoria, insieme, debbono avere il coraggio di puntare ad un progetto di rinascita per rispondere ad una domanda turistica che diventa sempre più esigente a causa della maggiore offerta che l'ospite riceve.
E allora perché non “mettere mano” al sogno per lo spostamento della ferrovia a monte e abbattere il muro che divide la città sopra e sotto la ferrovia? Perché non impegnarsi da subito a progettare i collegamenti autostradali con Venezia e dialogare con la Regione per perseguire una politica aeroportuale regionale che comprenda anche l’aeroporto (privato) di Rimini?

L’assessore Regionale al turismo ed il Presidente della Regione non possono continuare a guardare solo all’Emilia perché, se così fosse, la Romagna potrebbe diventare Regione prima di quel che pensano.

Quel che è certo, dopo le tornate elettorali di questi ultimi due anni, è che anche il Sindaco di Rimini, con le sue recenti dichiarazioni su Salvini, ha mostrato di aver compreso la politica economica e turistica innovativa della Lega,  per cui sono certo che anche lui condividerà il pensiero che non basta una Notte Rosa per fare la rivoluzione.

Marzio Pecci