“L’ennesimo femminicidio. Quante volte abbiamo pronunciato queste parole negli anni? Troppe. Negli ultimi giorni a Rimini si è consumato un altro tragico omicidio di una donna uccisa a coltellate dal proprio marito sotto gli occhi dei nipoti. Ogni singolo caso di questo tipo ci deve rendere responsabili di una riflessione ampia e collettiva sull’educazione e sulla cultura di una società che deve farsi carico di tali problemi. Perché mai ci stancheremo mai di dirlo: la violenza sulle donne non è un fatto privato ma coinvolge ognuno di noi.
È necessario che ogni donna che in questo momento sta leggendo le pagine di cronaca ed è in una situazione di difficoltà, trovi il coraggio di affrontare il problema e che varcata la soglia di casa possa trovare la rete adatta per accoglierla e proteggerla. Questa rete c’è, sempre più forte, fatta di interventi pubblici e privati, è la rete dei centri antiviolenza che portano avanti un impegno costante rivolto alla protezione delle donne e al lavoro sulla prevenzione; fondamentale è anche la rete dei centri che si occupano di uomini maltrattanti. Non si deve avere paura di andare fino in fondo, di farsi aiutare, di affidarsi a professionisti, di cogliere quei segnali inequivocabili e di intervenire prima che sia troppo tardi.
Ognuno di noi deve sentirsi parte di questa rete attraverso un impegno collettivo, per far sì che non si debba commentare ancora una volta l’ennesimo femminicidio”.