"Uno spettacolo davvero indegno e offensivo quello al quale siamo stati obbligati ad assistere nella commissione garanzia e controllo di questa mattina. Il ritardo inspiegabile nelle nomine dei membri della commissione pari opportunità da parte dell'amministrazione PD nascondeva una volontà politica ben precisa e pericolosa, venuta alla luce negli ultimi giorni e che ha lasciato esterrefatte tutte le forze politiche di minoranza.
Con un atto di forza e di arroganza infatti, l’obiettivo di questa maggioranza di sinistra è quello di procedere alla variazione del regolamento comunale in materia di nomina e di conseguente votazione dei membri della commissione, andando ad indicare una modifica del “peso politico” della commissione a vantaggio della maggioranza e non nel rispetto dell’attuale regolamento che concede la corretta rappresentanza ed equilibrio dei gruppi consiliari eletti.
Al sindaco PD Angelini non sta bene che il numero di membri della commissione, che ripetiamo svolge un ruolo di sensibilizzazione, attraverso progettualità condivise con l’amministrazione, in merito alla parità di genere e al rispetto delle minoranze, fosse “a vantaggio” della minoranza (come in tante altre occasioni al contrario), ma pretende che la commissione pari opportunità corrisponda con la medesima “forza politica” all’amministrazione.
Il PD ha sempre avuto la maggioranza in C.P.O. e la situazione non ha mai rappresentato un problema per 30 anni: ora vogliono modificare il regolamento unicamente perché rischiano di non avere voti sufficienti.
Uno schiaffo alla condivisione, all’integrazione e alla rappresentanza democratica in nome della distorta e inaccettabile pretesa di decidere, anche in materia di parità di genere, senza condividere.
A noi non stupisce, ma spaventa questa sinistra violenta e arrogante che avanza a spallate dietro a un inspiegabile idea di detenere la giusta visione della società.
Ci auguriamo soltanto che nella commissione capigruppo convocata per domani (giovedì 17 ottobre) la variazione del regolamento non venga inserita tra gli ordini del giorno in quanto non ci sono gli estremi per inserire argomenti all'odg se si tratta della questione del gender.
Qualora la capigruppo di domani mettesse all'ordine del giorno l'inserimento delle dottrine gender nello Statuto del Comune, si assisterebbe ad una forzatura dei regolamenti eseguita a colpi di maggioranza, dietro un'inspiegabile spinta ideologica.
Daremo battaglia senza respiro in consiglio comunale e in tutte le sedi opportune a questo spiacevole precedente, che toglie ogni dubbio sulla natura repressiva di questa amministrazione PD".
Lista Caldari Sindaco Generazione Riccione
Lista Renata Tosi con Noi Riccionesi
Lista Civica Renata Tosi
Giorgia Meloni Fratelli d’Italia
Forza Italia
Lega Salvini Premier