“Da oltre 141,3 milioni del 2011 a 54,7 milioni del 2024, per un calo complessivo di oltre 86,5 milioni. Sono i numeri che danno conto del progressivo e costante calo del debito a carico del bilancio del Comune di Rimini, un importante indicatore della solidità economica e finanziaria dell’ente. Un calo che prosegue anche nell’ultimo triennio, pur dovendo far fronte di un aumento dei tassi di interessi dei mutui: al 31 dicembre 2024 il debito sarà ridotto di quasi 19 milioni rispetto ad inizio mandato (ottobre 2021).
A questi numeri se ne possono aggiungere altri, in grado di fornire un quadro ancora più preciso e concreto rispetto alle risorse che l’Ente è riuscito a liberare svincolandole dal debito, a sostegno di servizi pubblici e funzioni. Rispetto a 13 anni fa, nel 2024 il Comune avrà un risparmio annuo rispetto alla gestione del debito di 4,9 milioni, economia in grado di poter permettere all’Amministrazione di non dover aumentare la pressione tributaria a carico dei cittadini riminesi e allo stesso tempo di mantenere lo standard quantitativo e qualitativo dei servizi e dell’assistenza sociale.
Passando dalle cifre agli atti: grazie a questo risparmio il Comune ha potuto introdurre misure a sostegno delle famiglie, come la gratuità e l’abbattimento delle rette di frequenza degli asili nido e il fondo per far fronte al rincaro delle utenze, il finanziamento delle politiche giovanili e sportive del Comune. Per rendere l’idea, 4,9 milioni è la spesa che l’Amministrazione sostiene per il personale impegnato in tutta l'attività prescolastica. Concentrandosi solo sull’ultimo triennio, il risparmio avuto nella gestione del debito negli ultimi è stato pari complessivamente a 7,28 milioni di euro, circa la metà del costo che ogni anni l’Amministrazione sostiene per garantire il funzionamento degli asili nido riminesi.
Cifre quindi che raccontano come la capacità dell’Ente di contrarre con continuità il proprio debito si traduca non solo in obiettivi di bilancio, ma nella capacità di sostenere spese, investimenti, servizi a sostegno dello sviluppo della comunità, partire dalla scuola e dal sostegno alle fasce più deboli”.