Il Collegio dei Revisori dei Conti boccia il rendiconto finanziario del bilancio del Comune di Rimini.
Il Collegio dei Revisori dei conti della Provincia esprime il parere negativo sulla delibera di rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti.
L'allegra finanza delle Amministrazioni del PD subisce una battuta d'arresto per intervento dei controllori diligenti.
Siamo certi che il Governo del coronavirus salverà il bilancio di Gnassi e quello di Santi, ma ciò che delude è constatare che gli Amministratori, in questi anni, non hanno ascoltato i nostri appelli coi quali chiedevamo minori spese ed in particolare per il personale dipendente e per i dirigenti oltre a richiedere gare d'appalto “trasparenti” per evitare i "pastrocchi" come Tecnopolo e Acquarena. Il nostro allarme sulla fragilità dei bilanci sembra essere stato accolto dagli attuali controllori dei bilanci e ciò sta a significare che l’opposizione della Lega è una opposizione seria e costruttiva che ambisce a costruire una città migliore, anche sotto l’aspetto dei conti pubblici. Certo è che sui controllori del passato incombe la responsabilità di aver avallato le politiche di spesa che hanno comportato una alta spesa dell’apparato a amministrativo divenuta insopportabile per una città con una popolazione di circa 150.000 abitanti.
La Lega ritiene che la politica della spesa comunale debba essere rivista e chiede, pubblicamente, che l’amministrazione venga svolta secondo la diligenza del “buon padre di famiglia". E' a questo principio che ci siamo ispirati anche nella valutazione della delibera della provincia di Rimini sulla rinegoziazione dei mutui con Cassa Depositi e Prestiti.
Purtroppo la delibera approvata ieri dalla maggioranza comporta una maggiore spesa di 2.308.000,00 ed i revisori dei conti hanno espresso “ parere non favorevole in quanto non si rileva l’economicità per tutto il periodo 2020-2045 oltre alle nuove quote di interessi notevolmente superiori in valore assoluto rispetto alla situazione ante negoziazione”.
La maggioranza del Consiglio Provinciale ha approvato, quindi, la delibera assumendosi la responsabilità del danno erariale che la Corte dei Conti potrebbe chiedere ai consiglieri che hanno espresso il voto favorevole al quale "astutamente" si è sottratto il consigliere di Patto Civico, Mirco Muratori, che si è allontanato prima del voto.
L'allontanamento dal Consiglio di Mirco Muratori e l'assenza del Consigliere Pasini, che si è ben guardato dal partecipare al Consiglio, hanno fatto mancare i voti necessari per ottenere la “immediata eseguibilità” della delibera che, col voto contrario dell'opposizione, è stata negata.
Pertanto la delibera per la rinegoziazione dei mutui dovrà attendere il decorso del termine dei dieci giorni anche se il Presidente ha dichiarato di assumersi tutte le responsabilità conseguenti al “parere non favorevole” dei Revisori.
La “sfida”, frutto dell’onnipotenza del Presidente, non riduce i termini che la legge impone in questi casi e non lo esonera dalle responsabilità.
Marzio Pecci Lega