Come pubblicato da un quotidiano locale in data 31/03/2023 ( sono stato il primo ad intervenire pubblicamente sull’argomento) trovo aberrante quanto è stato prospettato al Dirigente scolastico a metà marzo circa i lavori in oggetto e le relative conseguenze didattiche e lavorative.
Tutto quello che ho appurato e propongo è frutto di incontri con docenti, personale ATA, rappresentanza di Istituto, genitori e soprattutto studenti che sono l’anello debole della catena da tutelare in primis ed ad ogni costo.
Premesso che : Con decreto del MI n.217 del 15/07/2021 veniva approvata la candidatura all’intervento in oggetto con un finanziamento provvisorio di 2.331.332,00.
Con l’avvento del PNRR, tale progetto trovava come altri la congruità del regolamento UE n. 2021/241 del Parlamento Europeo ed il precedente finanziamento da statale veniva trasformato in Europeo.
Dopo la conferma del finanziamento in parola, si procedeva a sviluppare la fase progettuale definitiva ed esecutiva dell’opera sanzionata dalla Determina dirigenziale n. 875 b del 12/10/ 2022 per un importo complessivo di 3.383.000,00. Stante l’incremento dei prezzi dei materiali durante la fase progettuale dell’opera, per la sua realizzazione si attinge anche a risorse proprie della Provincia secondo il DPCM del 28/07/2022 ( Accesso a Fondi per l’avvio di opere indifferibili).
Fino a questo punto riconosco la bontà del percorso intrapreso nella direzione dellamessa in sicurezza gli edifici scolastici che rappresentava uno dei capisaldi del Ministero delle Infrastrutture dell’ultimo Governo di centro-destra.
La cosa che lascia sconcertato me, tanti genitori , alunni e soprattutto il personale docente è non aver trovato una soluzione alternativa per allocare circa 12-14 classi e garantire una continuità didattica senza traumi e “stravolgimenti della vita” di tanti ragazzi.
A metà marzo viene proposto uno spostamento delle lezioni al pomeriggio dalle 14 alle 19 con alunni e docenti costretti ad occupare e dividere spazi che fino a mezz’ora prima o addirittura un minuto prima ( penso a coloro che frequentano i corsi di Curvatura Biomedica fino alle 14,15 !) sono stati occupati da altri.
Non parlo di salubrità degli ambienti, da medico del lavoro o esperto di igiene ambientale , ma da comune cittadino. Fino a due anni fa si parlava di banchi a rotelle, di aereazione forzata con finestre aperte o termoventilatori, di detersione di banchi e suppellettili ogni fine turno ed oggi qualcuno dimentica, non solo le norme anti-Covid ma le comuni norme di igiene e salubrità degli ambienti di lavoro vigenti e fortemente raccomandate anche in epoca pre-Covid.
Spostare le lezioni al pomeriggio significa “ distruggere la vita ” di tanti giovani studenti che hanno da tempo intrapreso discipline sportive di gruppo o anche singole, studi di musica, di arte o di volontariato. Molti hanno già preso contatti con altri Istituti scolastici simili della città o anche della provincia per evitare lezioni nella fascia pomeriggio/notte . Tutto questo credo che vada scongiurato a priori.
Si parla di dodici classi e di durata dei lavori di un anno. Credo tuttavia che di fronte a lavori complessi di riqualificazione scolastica le previsioni possono subire anche variazioni in negativo e di molto con necessità di prolungare i tempi di realizzazione o aumentare il numero degli studenti da ricollocare.
Di fronte ad un emergenza simile credo che bisogna agire con urgenza, raziocinio senza salti nel buio o magari guardando ad interessi di privati.
Le linee di indirizzo da rispettare dopo i numerosi incontri e confronti che ho avuto credo che siano:
1 la Continuità didattica senza soluzioni di continuità e senza spostare alunni e personale didattico ed ATA al pomeriggio.
2 la Sicurezza e la Salubrità degli ambienti rispettando le norme per barriere architettoniche.
3 la Vicinanza al Centro Studi per agevolare trasporti, spostamento docenti e disbrigo pratiche di segreteria.
Alla luce di quanto emerso e verificato di massima con l’utenza, come ho dichiarato in data 31 marzo alla stampa locale, si ritiene che le soluzioni più idonee per ospitare le classi del Liceo oggetto di riqualificazione edilizia siano in ordine di requisiti:
• Il Palacongressi al Secondo Piano . Esso è già dotato degli spazi richiesti, di varie vie di accesso, anche separate dai congressisti, di parcheggi, di spazi antistanti o vicini per attività motoria, di bar. Da indagini esperite tale piano è scarsamente occupato durante gli eventi congressuali e considerato quanto fatto dal “ Management di Fiera” per la cittadinanza in occasione della pandemia si potrebbe trovare una soluzione idonea. Ricordo a tal proposito che Comune di Rimini e Provincia detengono come partecipate circa il 70 per cento di “ Fiera” e si tratterebbe di “ andare in affitto in casa propria”.
• Ex Palazzina INPDAD nei pressi del Tribunale
• Sede ex Centro Scolastico Riminese di via Battarra 12 .
• Locali ben circoscritti dell’ex Caserma Giulio Cesare , senza inficiare o rallentare la realizzazione della Cittadella della Sicurezza” che per primo proposi a Rimini in data 19/3/ 2019 con la derisione dell’allora Giunta Gnassi e di gran parte del Consiglio. Oggi però i tempi sono cambiati.
Alla luce del dibattito creatosi sull’argomento ritengo che le strutture prefabbricate “posate” anche vicino al Centro Studi siano del tutto inadeguate, poco confortevoli e di utilizzo solo in evenienze post-sismiche che tutti scongiuriamo.
Credo in conclusione che la soluzione del Palacongresssi non abbia rivali nella scelta ed invoco Lei sig. Sindaco e Presidente della Provincia ad andare verso tale direzione per il bene degli studenti, del dirigente , degli insegnanti e delle famiglie .
Il Consigliere Gruppo Fratelli d’Italia
Dott. Marcello Nicola