Un vicesegretario GD e cinque segretari di circolo: insieme firmano una nota con la quale si dice un no chiaro e tondo alle primarie in casa Pd. Giacomo Gnoli, Giovanni Casadei, Erio Carlini, Ettore Pagliaran, Ilio Pulici e Giovanna Zoffoli, sostenuti "da oltre il 50% della direzione comunale del Partito Democratico di Rimini" diffondono un comunicato chiaro e preciso. Eccolo: "In qualità di componenti della Direzione Comunale del Partito Democratico di Rimini ci siamo fatti promotori di una iniziativa politica il cui obiettivo è quello di evitare che la discussione in merito alle decisioni da prendere in vista delle prossime elezioni amministrative degeneri, rischiando di creare divisioni e fratture poi difficilmente ricomponibili. Intendiamo sottoporre quindi a tutti i membri del direttivo del partito a livello comunale un documento che nella sostanza invita a non svolgere le elezioni primarie per la scelta del candidato a sindaco, perseguendo nella strada del confronto serrato per arrivare a una soluzione unitaria da sottoporre anche alla coalizione. Questo però presuppone che non vi siano forzature di alcun tipo da parte di nessuno. Diversamente le primarie saranno inevitabili. Del resto l’articolo 24 comma 4 dello statuto del Partito Democratico contiene il seguente dispositivo: “Qualora non si svolgano primarie di coalizione, si procede con le primarie di partito, a meno che la decisione di utilizzare un diverso metodo, concordato con la coalizione, per la scelta del candidato comune non sia approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente”. Il documento sottoscritto da oltre il 50% i componenti della direzione non permette il superamento delle primarie a norma di statuto. Le primarie si possono evitare con una soluzione unitaria condivisa. Deve ritornare in campo la politica per ricercare soluzioni condivise e utili per portare il Pd e il centrosinistra alla vittoria. Per fare ciò occorre il confronto e l’esclusione di qualsiasi tipo di forzatura, che non serve alla causa del nostro partito e della coalizione nel suo complesso".